Scuola secondaria di primo grado “Ulderico Sacchetto” – Via Stefano Borgia 110 – 0067 Roma
Un edificio bianco degli anni Sessanta, costruito sull’altura che sormonta via Mattia Battistini, alla quale è collegato tramite una rampa pedonale. Ben servito da diversi mezzi pubblici è in una posizione facilmente raggiungibile dai quartieri e le zone limitrofe. la scuola è circondata da un grande giardino e dispone di un ampio parcheggio.
SPAZI INTERNI
AULE E LABORATORI
Un gradevole atrio con cortile centrale utilizzato per attività di giardinaggio e ricco di piante, accoglie chi entra nell’edificio. Le aule sono luminose e ben attrezzate, anche con lavagne multimediali, normalmente utilizzate per l’attività didattica. A disposizione di studenti e docenti diversi laboratori (scientifico, informatico, linguistico). E’ inoltre presente un laboratorio per attività artistiche ed espressive che ospita anche un forno per la cottura della creta e la realizzazione di lavori in ceramica.
BIBLIOMEDIATECA
Nel novembre 2013, è cominciato il lavoro di risistemazione del materiale librario per la creazione di una biblioteca-mediateca che sarà a disposizione della comunità scolastica.
MENSA
Al piano terra si trova la mensa, spaziosa e funzionale e una cucina perfettamente attrezzata, per le esigenze delle classi a tempo prolungato.
PALESTRA
La palestra è grande, ben attrezzata e caratterizzata dalla presenza di numerosi tavoli per il tennis tavolo, sport nella quale i nostri ragazzi eccellono.
SPAZI ESTERNI
Sono i pini i veri protagonisti del bel giardino curato anche dagli alunni, che hanno realizzato un piccolo “giardino dei semplici”, con erbe aromatiche e lavande. La scarpata verso Via Battistini, recentemente ripulita, non è di diretta pertinenza della scuola ma rappresenta uno spazio interessante dove si potrebbe avviare un progetto, in collaborazione con il quartiere, di verde urbano condiviso.
IL NOME: CHI ERA ULDERICO SACCHETTO
La scuola è dedicata ad Ulderico Sacchetto (Roma, 1911-Mar Rosso, 1941), medaglia d’oro al valor militare durante la Seconda Guerra mondiale. Questa la motivazione:
“Imbarcato su Cacciatorpediniere dislocato in mari lontani dalla Patria, prendeva parte al tentativo di attacco a base navale avversaria, durante il quale l’unità veniva sottoposta ad incessanti attacchi aerei che la danneggiavano gravemente, fino a renderla inerme relitto in preda alle fiamme. Durante le disperate ore di lotta restava serenamente al proprio posto di combattimento ed abbandonava fra gli ultimi la nave. Essendosi reso necessario provvedere affinché l’ordine di affondare l’unità avesse rapida esecuzione, si offriva volontariamente per ricondurre a bordo con un battellino il proprio Ufficiale in seconda ed il Direttore di Macchina e, salito con essi sul bastimento, per affrettarne la fine, malgrado intenso mitragliamento di aerei incrocianti a bassa quota, scompariva in mare con la Nave, nel generoso tentativo. Esempio di alte virtù militari e di elevatissimo sentimento del dovere”.
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